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Archive for novembre 2010

Giana Sisters – Videorecensione

novembre 30, 2010 Lascia un commento

Sono trascorsi più di 20 anni da quando il primo clone ufficiale di Mario Bros, fece la sua comparsa sul Commodore 64. Stiamo parlando di Giana Sisters, platform ad opera di Armin Gessert, che tanto successo ebbe all’epoca. Grazi a Bad Monkee GmbH, ora possiamo godere nuovamente delle sensazioni provate a suo tempo, rigiocando al titolo che, dopo aver subito un bel restyling grafico per adeguarsi alla nuova generazione, è stato reso compatibile con tutti i device mobile targati Apple dedicati al gaming. La storyline rimane invariata e ci vedrà impersonare Giana, una delle due sorelle, che dovremmo guidare attraverso vari livelli raccogliendo quante più gemme possibili sparse per gli stessi e sconfiggendo tutte le creature ostili che incontreremo durante il cammino. Come accade nel prodotto della grande “N”, anche in questo caso, durante il corso del gioco troveremmo diversi power-up che, oltre a causare una trasformazione estetica dalla protagonista, ci permetteranno di rompere a testate alcuni blocchi che compongono lo stage ed a sparare palle di fuoco per distruggere i nemici, evitando di dovergli necessariamente saltare in testa. In tutto i livelli di gioco che faranno da sfondo al gameplay sono 80, molto ben calibrati per quanto riguarda la difficoltà e caratterizzati da una lunghezza che andrà via via ad incrementarsi andando avanti negli stessi.Inoltre successivamente si aggiungeranno ulteriori 32 livelli ripresi e restaurati direttamente dalla versione ad 8 bit per Commodore 64, che si renderanno disponibili una volta terminata l’avventura principale. Tecnicamente, come già accennato prima, il gioco ha subito una notevole rielaborazione sia nella grafica, molto colorata e definita (che raggiunge l’apice nella versione Hd oppositamente sviluppata per iPad) che nell’audio, ripreso e riarrangiato dall’originale sia per quanto concerne le musiche che gli effetti sonori.Le animazioni dei personaggi sono buone ma non eccellono e avvolte si ravvisano leggeri cali di frame rate durante lo scrollino laterale dello schermo. Per quanto concerne i comandi, è stata introdotta una duplice tipologia.Nella modalità “Classic”, avremo due tasti virtuali direzionali destra/sinistra nella parte sinistra dello schermo,mentre sulla destra ne avremo uno per saltare ed uno per sparare. Nella “Touch” invece, avremo due soli tasti virtuali agli estremi dello schermo che utilizzeremo per muoverci e saltare, mentre basterà tappate sulla parte centrale del device per sparare. Purtroppo però in entrambe le modalità si ravvisa una certa imprecisione causata dalla limitata area d’azione della porzione demandata all’input. Il level design si attesta invece su ottimi livelli grazie alla cura con la quale gli stage sono realizzati risultando eterogenei, variopinti e caratterizzati da differenti livelli di parallasse.
Giana Sisters quindi è un buon Platform che non dovrebbe mancare nella ludoteca di tutti gli appassionati ma che non è esente da piccoli difetti, soprattutto legati al sistema di controllo ed al motore grafico. Noi lo consigliamo comunque a tutti coloro che cercano un platform carino e divertente che nonostante gli anni oramai trascorsi mantiene sempre inalterato il fuo fascino.

Per approfondire la conoscenza del titolo, guardatevi la nostra videorecensione.

Compatibilità: iPhone, iPod touch e iPad. Richiede iOS 2.2.1 o successivo

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Cho Chop Caveman – Videorecensione

novembre 29, 2010 Lascia un commento

Era molto dura la vita degli uomini nell’epoca preistorica, visto che ogni giorno appena alzati, la prima cosa a cui pensare era procacciarci il cibo per saziare l’atavica fame derivante dalla dura vita dell’epoca.Da ciò nasce il plot narrativo che sta alla base dell’ultima fatica dei Gamerizon che sbarcano in AppStore, proprio in concomitanza con il Black Friday, con Cho Chop Caveman, sesto capitolo della saga Chop Chop, nel quale gli sviluppatori si allontanano dalla deriva sportiva per offrirci nuovamente un gameplay improntato sulla classica componente platform, ma che si arricchisce con alcune novità rispetto alle esperienze precedenti. Il gioco è composto da una unica modalità singolo giocatore dalla quale si accede tramite il menù iniziale, dal quale oltre a modificare i settagli relativi alla musica, agli effetti sonori ed alla lingua, potremmo anche collegarci ai nostri account di Facebook, Twitter, Open Faint e l’immancabile Game Center, per postare on web gli hignt score e lo sblocco degli achivements. Una volta avviata la stessa, prenderemo confidenza con l’hub di gioco che ci mostrerà le attuali quattro macroaree, suddivise a loro volta in cinque livelli, attraverso le quali si snoderà la nostra avventura. Ognuna di queste aree avrà una ambientazione diversa dalle altre, sempre pur restando nell’ambito di location risalenti al periodo preistorico, e passando dalla fitta jungla alle pendici di un vulcano, al cimitero degli elefanti, alle pianure ghiacciate.Le meccaniche del titolo sono quelle classiche del genere nel quale lo stesso è incastonato e quindi dovremmo andare avanti tramite l’utilizzo delle apposite piattaforme, cibandoci dei vari animali che incontreremo durante il nostro incedere, fino a raggiungere la fine del livello per passare al successivo dopo l’inevitabile boss fight. In questo caso però gli sviluppatori hanno introdotti alcuni elementi che aiutano ad aumentare l’esperienza offerta.Infatti, capiterà spesso di dovere affrontare dei puzzle basati sulla fisica per raggiungere vari scopi, come ad esempio a procurarci un tronco per riuscire ad attraversare un precipizio, oppure sfruttare una superficie basculante per raggiungere alcuni appigli che altrimenti non sarebbero alla nostra portata.Sezioni puzzle queste, molto semplici ma che contribuiscono comunque ad arricchire il gameplay. Quello che contraddistingue universalmente il gioco è il caratteristico sistema di controllo che governa l’interazione col protagonista e che, come avviene in tutti i titoli del brand, è gestibile tramite un unico dito con il quale, come ben esemplificato dal breve tutorial in game, produrre le varie gesture che consentiranno al cavernicolo di avanzare, saltare, caricare, procurarsi e raccogliere oggetti e combattere contro le tante bestiole, che se da un lato cercheranno di ostacolarci dall’altro ci sazieranno diventando il nostro meritatissimo pasto. Questo sistema risulta essere immediato e semplice da utilizzare, sin dalle prime partite, anche se avvolte rischia di divenire un po’ impreciso, come ad esempio quando ci troveremo a dover avanzare e poi saltare in corrispondenza di una delle superfici basculanti su citate, dove lo spostamento della posizione del personaggio, causata dal basculamento, rispetto al tocco del nostro dito può far scaturire un salto laddove invece avremmo voluto solo avanzare. Fortunatamente questo piccolo neo, al quale si riesce a porre rimedio con un po’ di allenamento, non mina assolutamente la giocabilità del titolo che si attesta invece su buoni livelli.Peccato per la longevità che sembra essere un po’ limitata dal numero di stage attualmente non elevatissimo, ma che si spera i Gamerizon provvederanno a rimpinguare tramite possibili futuri aggiornamenti.

Dal lato tecnico Chop Chop Caveman è il linea, se non leggermente superiore, con tutti gli altri capitoli e sfoggia una grafica molto colorata e nitida, con sprites caratterizzati da un tratto estremamente tondeggiante che accentua la simpatia del titolo.Le animazioni sono anch’esse particolari e divertenti, specialmente quelle legate all’incedere del nostro protagonista. Anche gli stage esprimono un ottimo livello di dettaglio e grazie all’uso dei vari livelli di parallasse aumentano l’impatto visivo proposto al giocatore. La componente audio è composta da una musica di sottofondo che riporta chiaramente alle sonorità classiche tribali e che ci accompagnerà durante tutta l’azione di gioco e da effetti sonori molto carini e simpatici, anche se sarebbe stato apprezzato anche qualche altro particolare vocalizzo per il cavernicolo che avrebbe sicuramente contribuito a delinearne ancor più il carattere.

Per cui un titolo che tutti gli amanti di questa IP devono assolutamente avere sul loro dispositivo e che consigliamo anche a chi non ha ancora avuto modo di apprezzare il particolare gameplay proposto dalla serie Chop Chop ed ancora a chi è in cerca di un platform simpatico e divertente che vi farà passare sicuramente bei momenti di gioco in compagnia del grezzo uomo delle caverne.

Per approfondire la conoscenza del titolo, guardatevi la nostra videorecensione.

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Need For Speed: Hot Pursuit – Videorecensione

novembre 26, 2010 Lascia un commento

La Elettronic Arts torna nuovamente in AppStore a coprire il settore di mercato dei racing game con un nuovo capitolo di uno dei suoi IP storici, ossia Need For Speed, e specificatamente questa volta trattasi di Hot Pursuit !Il gioco ci presenta il classico plot narrativo basato sulla eterna lotta fra incalliti pirati della strada e le forze dell’ordine che cercano con ogni mezzo di porre fine alla loro delinquenza.In particolare in questa versione dedicata ai dispositivi mobile di casa Apple, il gameplay è basato esclusivamente, per quanto concerne il single player, sulla possibilità di impersonare i tutori dell’ordine, non essendo possibile decidere da quale parte stare, come accade invece nella controparte per console casalinghe.Le modalità di gioco introdotte sono due e cioè la classica modalità carriera e la sfida multiplayer via wifi o bluethoot nella quale sfidare i propri anici, stavolta si gli uni dalla parte dei poliziotti e gli altri dalla parte dei piloti fuorilegge, in adrenaliniche gare all’ultima derapata.Ma cominciamo col descrivere in primis l’esperienza singolo giocatore, basata su una modalità carriera che si snoderà attraverso quattro differenti zone, ognuna caratterizzata da ambientazioni molto suggestive e nella quale ci troveremo ad affrontare le differenti sfide che il gamelpay, sempre abbastanza variegato com’è tipico del brand, ci propone.Saremo chiamati infatti avvolte a dover raggiungere per primi il luogo del delitto, passando attraverso una struttura di gioco classica dei titoli di corse e quindi basata su vari check point da raggiungere entro un determinato tempo.In altri casi dovremo sbattere fuori strada le macchine avversarie, oltre che tramite le solite manovre azzardate e sportellate varie, anche grazie a determinati aiuti che, impersonando il duro braccio della legge potremmo permetterci.Tra questi annoveriamo il blocco stradale, che farà da muro per il teppista di turno ma dal quale anche noi dovremmo guardarci per non finirci addosso, le temutissime strisce chiodate, che una volta superato l’avversario potremo lasciar cadere a terra per far sbandare il nostro antagonista, e per ultimo, ma non certo per efficacia, una sorta di tempesta elettromagnetica da dirigere verso l’altra vettura che ne causerà anche in questo caso lo sbandamento.Tali strumenti, che ci verranno messi a disposizione a seconda della missione che stiamo giocando, per essere utilizzati abbisognano di un tempo di caricamento che sarà scandito dal graduale riempimento delle apposite icone ad essi collegate e visualizzabili nella parte inferiore al centro dello schermo.Ovviamente, anche in questo capitolo, si ripropone uno dei marchi di fabbrica tipici di Need For Speed, ossia la possibilità di utilizzare l’N2O, che una volta utilizzato si ricaricherà gradatamente durante il resto della gara, come boost supplementare per spingere al massimo il nostro mezzo.In ogni stage, a seconda della tipologia di missione, sarà possibile guadagnare un certo numero di stelle e un corrispettivo quantitativo di denaro a seconda della qualità della performance fornita.Il tutto sarà chiaramente spiegato nella schermata dell’hub di gioco che precederà l’inizio del gameplay.Procedendo nell’iter di gioco e passando di livello in livello avremmo la possibilità di sbloccare le varie vetture utilizzabili e di accrescere il grado gerarchico del nostro protagonista.Anche in questo capitolo il sistema di controllo resta invariato e pertanto legato all’accelerometro per quanto concerne il direzionamento della vettura e d il tocco sullo schermo per frenare ed attivare  l’N2O.Quello che cambia invece è l’approccio legato allo stile di guida che risulta abbastanza facilitato rispetto al precedente Need For Speed.Infatti laddove in Undercover era necessario prestare massima attenzione oltre che alla strada ed agli ostacoli anche alla gestione delle derapate che erano parte integrante del gameplay tanto da essere molto spesso determinanti per l’esito della performance, in questo caso le stesse risultano gestibili in maniera molto più semplificata tant’è che se si effettuata una curva a velocità troppo sostenuta, la macchina tende ad imbarcarsi, ma basterà semplicemente controsterzare per recuperarla prontamente, rendendo praticamente nulle le possibilità che la situazione si risolva in un improvviso testa coda.Questo fattore da un lato sposta il focus del titolo su una azione di gioco totalmente arcade e dall’altro fa perdere un po’ quella sensazione di immersività totale che era propria del gameplay di Undercover.Altra assenza che riscontriamo in questo nuovo capitolo è la scomparsa completa delle ottime cut scene presenti nel predecessore, che arricchivano molto l’incedere narrativo della storia.Per il resto il tutto è comunque un prodotto molto apprezzabile ed in pieno stile Need For Speed.Infine, parlando della modalità multigiocatore, la stessa, ispirandosi completamente al titolo del gioco (Hot Pursuit = inseguimento), ci darà la possibilità di competere contro un amico in una sorta di guardia e ladri, inseguendo o fuggendo a seconda della fazione scelta, dando vita ad gare molto coinvolgenti e divertenti.
Dal punto di vista tecnico, il titolo riprende tutte le qualità già citate durante la nostra recensione di Undercover ed in alcuni casi ne potenzia alcuni aspetti.Ritroviamo l’elevata qualità grafica composta da texture molto dettagliate di ottima definizione presenti sia sulle diverse vetture che sugli elementi che compongono il background delle piste.Artisticamente eccezionali gli scorci di cielo che sovrastano la bagarre, ora ancora più apprezzabili grazie all’allargamento dell’orizzonte visivo che scaturisce dalle differenti ambientazioni, più tendenti agli spazi aperti, che il prodotto propone.Torna l’alternanza del ciclo giorno/notte anche se non in maniera dinamica durante le performance, ma variabile a seconda della missione che ci troveremo ad affrontare.Anche il comparto sonoro mantiene l’ottimo standard raggiunto e propone una soundtrack molto adrenalinica e pompata, capace di amalgamarsi perfettamente con l’azione di gioco grazie anche ai vari effetti audio verosimili e perfettamente integrati.La risposta degli imput legati ai comandi, per i quali è possibile settare la sensibilità tramite l’apposita opzione, è pronta e molto intuitiva.Il tutto quindi concorre a creare un titolo molto giocabile ed anche estremamente longevo, grazie alle quattro macroaree piene di missioni da portare a termine.Inoltre, il ranking attack legato ad ogni stage dona al prodotto anche una elevata dose di rigiocabilità anche a carriera completata.
Per cui Hot Pursuit è un titolo impedibile per tutti gli amanti di Need For Speed che, seppur troncato nell’essenza rispetto alla versione delle miraglie casalinghe, offre comunque tutto quello che ci si può aspettare da un brand come questo.Consigliato ovviamente anche a coloro che cercano un titolo di corse puramente arcade, giocabile e divertente da poter condividere anche con gli amici.

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Chi vuol essere milionario? – Videorecensione

novembre 24, 2010 Lascia un commento

Uno dei fenomeni mediatici che spopola in tv oramai da anni attirando l’attenzione di milioni di persone in tutto il globo è sicuramente quello dei quiz show. In Italia, uno dei più seguiti è “Chi vuol esser milionario?” che, visto l’audience riscosso, ci ha messo veramente poco a passare dalla passività televisiva alle varie trasposizione in ambito ludico sia come gioco da tavola che come vero e proprio videogame, passando  dal pc alle console fino a giungere inevitabilmente anche sui vari disposizione mobile di casa Apple. Per quei pochi che non conoscono il gioco in questione, trattasi di un quiz nel quale dovremmo rispondere correttamente a quindici domande per riuscire a vincere un milione di euro.Per ogni domanda avremo quattro risposte e potremmo anche usufruire di tre differenti tipologie di aiuto (l’opinione del pubblico, la telefonata a casa o il 50:50) da utilizzare nel caso ci trovassimo in difficoltà con uno dei quesiti.Detto questo possiamo affermare che tutta l’atmosfera presente nel programma televisivo è stata trasposta completamente nel prodotto degli RTI S.p.A. che rappresenta l’applicazione ufficiale del game show.Infatti, a partire dalla grafica fino ad arrivare alle melodie di sottofondo ed alle sonorità tipiche del format originale tutti gli elementi caratteristici del programma sono presenti in questo titolo, fatta eccezione per il presentatore, Gerry Scotty nella versione italiana, che è completamente assente probabilmente per problemi di licenze. L’unico compromesso introdotto è stato quello legato al tempo che avremmo a disposizione per rispondere al quesito di turno, che nel videogioco è limitato per tutte le domande della scaletta.La modalità di interazione come era ovvio aspettarsi è demandata al tocco sullo schermo in corrispondenza delle varie icone e label presenti a video.Per quanto concerne le tematiche di interesse delle domande, le stesse sono molto verie ed il livello di difficoltà risulta abbastanza casuale.
“Chi vuol esser milionario ?” è un must have per tutti coloro che amano il programma televisivo e che vogliono rivivere le sensazioni tipiche di questo gioco direttamente sui loro iDevice.Un ottimo modo per arricchire anche la propria cultura generale e perché no per allenarsi in vista del giorno nel quale magari seduti sul classico sgabello ci sentiremo leggere la domanda numero quindici.

Perciò preparatevi ad iniziare la vostra scalata verso il milione, prima però, guardatevi la nostra videorecensione.

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Reckless Racing – Videorecensione

novembre 22, 2010 Lascia un commento

E’ da tempo ormai che si è resa evidente la voglia da parte di Electronic Arts di coprire al meglio il settore dai racing game e molti brand proprietari della casa produttrice lo dimostrano palesemente. Reckless Racing, da poco approdato in AppStore ne è l’ennesima conferma. Come avete sicuramente intuito, anche grazie al titolo, il prodotto è un racing game molto ispirato ad uno dei maggiori successi del genere del passato, ossia Super Sprint, che a fine anni 80 tanto spopolò in sala giochi e che è stato successivamente trasposto per molte altre piattaforme ludiche.In questo gioco infatti, dobbiamo effettuare gare automobilistiche, per lo più off-road, su diversi tracciati con una visuale dall’altro tendente all’isometria. Le modalità di gioco presenti nel titolo, per quanto concerne la sezione giocato singolo, sono fondamentalmente tre : “Drift Rally”, nella quale ci vengono proposti una serie di tracciati da dover affrontare, con differenti livelli di difficoltà ed in entrambi i sensi di marcia, nei quali dobbiamo spuntarla contro altri cinque contendenti che non si faranno scrupoli nel prenderci a sportellate ed a buttarci fuori strada. Abbiamo poi “Hot Lap”, ossia la classica sfida contro il tempo con lo scopo di collezionare il giro migliore. Infine c’è “Consegna”, che rappresenta una variante nel gameplay nella quale dobbiamo trasportare un rimorchio dal punto A al punto B, ovviamente anche qui nel minor tempo possibile.Nel titolo quindi, manca una vera e propria modalità carriera intesa in senso classico e non è possibile inoltre agire sulle caratteristiche della propria vettura.A tal proposito, possiamo scegliere inizialmente con quale dei sei personaggi selezionabili, ognuno con una propria tipologia di mezzo, affrontare le varie sfide proposte.Già dando una prima occhiata ai soggetti, si percepisce lo stile country, in piena salsa Hazard, che permea totalmente il gioco.Anche i cinque circuiti disponibili, caratterizzati da nomi tanto fantasiosi quanto improbabili tipo “Cortile di Bubba”, “Collina Immonda” e “Strada Lattosa” solo per segnalarne alcuni, confermano questa sensazione.Per guidare la nostra vettura possiamo scegliere fra cinque differenti modalità di input grazie alle quali sterzare tramite l’accelerometro o tramite gli appositi tasti posizionabili in varie aree a seconda delle preferenze.A gara iniziata, infatti vi renderete conto che le derapate,  le frenate improvvise ed i salti sui dossi sono parti essenziali del gameplay, a causa delle asperità che riempiono i tracciati tanto da divenire parte vera e propria dell’azione di gioco, influenzando la tenuta di strada e compromettendo la performance se non affrontate nella maniera corretta.Tutto ciò genera un titolo molto giocabile che rischia di risultare però poco longevo a causa delle poche piste a disposizione, anche se le stesse possono essere rigiocate anche nell’altro senso di marcia.Fortunatamente quelli di E.A. hanno pensato bene di introdurre una ulteriore modalità online, anche se sarebbe stata molto gradita anche la possibilità di giocare partite multiplayer in locale via bluethoot, nella quale possiamo competere contro avversari in carne ed ossa, creando una stanza per ospitare una gara oppure entrando in una già esistente.Questo conferisce al titolo un boost supplementare che si traduce in un sicuro divertimento se si ha la possibilità di competere in gare contro i propri amici. Il comparto tecnico è il vero punto di forza di Reckless Racing, basato su una grafica poligonale che al momento non ha eguali in riferimento agli altri titoli di questo genere, sia per i dettagli a schermo che per la qualità delle texture utilizzate che raggiungono il top nella versione in HD per iPad. Inoltre ad impreziosire il look del gioco ci pensano una serie di effetti particellari ottimamente realizzati che si traducono di fatto in fumi, polveri e oggetti vari che si infrangono qualora entrassimo in collisione con loro. Anche la componente audio è ottimamente implementata sia per le musiche di chiaro rimando paesano che ci allieteranno durante i duri momenti di gara, che per gli effetti sonori, molto verosimili e che contribuiscono ancor più ad aumentare il feeling con la guida.La fisica che sottende all’azione di gioco si rivela buona, fornendo risposte adeguate alle varie situazioni e l’A.I. degli avversari risulta adeguata e ben calibrata rispetto alla difficoltà impostata. I comandi di gioco rispondono prontamente, anche se l’area demandata all’interazione in alcuni casi può risultare troppo risicata.Nonostante questo massiccio bagaglio tecnico comunque, il titolo presenta un frame rate molto stabile che solo in rarissimi casi tentenna leggermente.

Detto questo,  Reckless Racing, rappresenta una vera perla di realizzazione tecnica nel vasto panorama dell’AppStore e che speriamo Elettronic Arts dedica di continuare a supportare introducendo nuovi tracciati ed extra così da tener sempre alto l’interesse sul gioco.

Per cui, questo è un prodotto che non deve assolutamente mancare nella memoria degli iDevice di tutti gli appassionati del genere e che consigliamo anche a tutti coloro che cercano un gioco divertente ed appassionante da condividere in allegria con gli amici.

Quindi, preparatevi a scatenare la vostra voglia di drift e guardatevi la nostra videorecensione.

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Espgaluda II – Videorecensione

novembre 19, 2010 Lascia un commento

I ragazzi di Cave tornano nuovamente ad essere ospiti di M.P.iReview con Espgaluda II, un altro shooter in puro stile nipponico con il quale la casa produttrice ha esordito in AppStore.In realtà il titolo ha esordito in sala giochi nei primi anni del 2000 ed è stato trasposto successivamente per Xbox 360 live arcade. Qualche mese fa la casa produttrice del sol levante ha deciso di sbarcare nel mercato video-ludico Apple dando la possibilità a tutti i possessori dei vari dispositivi portatili con la mela morsicata di rivivere le stesse sensazioni provate con l’arcade originale. Lo stile del gioco è quindi quello classico degli shoot’em up a scorrimento verticale orientali, caratterizzati da una moltitudine di nemici, aventi le più svariate forme, che ci daranno parecchi filo da torcere nel cercare di evitare la miriade di colpi che ci scaglieranno contro e da boss di fine livello altrettanto fantasiosi e devastanti.In questo caso, verremo catapultati in un mondo fantasy, nel quale i nostri eroi si troveranno a fronteggiare una massiccia invasione alla quale dovranno rispondere servendosi dell’arsenale a loro disposizione. Dopo aver se,lezionato il livello di difficoltà, avremmo la possibilità di scegliere tra tre differenti personaggi, ognuno dei quali equipaggia due diversi tipi di attacco, che oltre a tali modalità di fuoco, potranno utilizzare una quantità limitata di attacchi speciali, in relazione al livello di energia indicata dalla barra in basso a sinistra, oppure entrare in una particolare modalità di fuoco chiamata “Awakening mode” che, a seconda della tipologia di gioco selezionato fra “iPhone mode” e “Arcade mode”, ci darà diverse possibilità d’azione e durerà fino a che il cerchio rosso presente attorno al nostro personaggio non si esaurirà. Nel caso della “iPhone mode”, otterremo una momentanea invulnerabilità agli attacchi e allo stesso tempo, tappando sui vari nemici, potremmo distruggerli tramite una sorta di onda d’urto guadagnando i cristalli verdi che ci consentiranno di rimpinguare il livello di energia da utilizzare per ulteriori attacchi speciali.In questo caso tale modalità potrà essere utilizzata solamente avendo a disposizione la quantità di energia necessaria. Nel caso della “Arcade mode” invece, otterremo solamente l’invulnerabilità momentanea e alla fine potremmo scagliare un ulteriore attacco speciale molto potente.In questo caso per entrare nuovamente in awakening occorrerà attendere che l’indicatore apposito, rappresentato da un cerchio blu attorno al nostro personaggio, completi il ciclo di ricarica. Per il resto, gli stage, i nemici ed i boss di file livello saranno gli stessi, come anche il nostro fine ultino, ossia quello di cercare di guadagnare più punti possibili distruggendo tutto ciò che ci capita a tiro e raccogliendo tutti i conseguenti cristalli verdi. Potremmo anche scegliere iniziando una nuova partita, a prescindere dalla modalità, di startare un determinato livello già precedentemente superato, anche se lo si è concluso tramite una modalità differente da quella attualmente selezionata.
A livello tecnico il prodotto Cave, si pone su un ottimo livello realizzativo.Dal punto di vista grafico il titolo risulta molto ben congeniato con sprite e background colorati e curati nei particolari. Anche le animazioni legate ai vari elementi che compongono l’azione di gioco sono fluide e di grande impatto.Il comparto audio è composta da musiche tecno, adrenaliniche ed adattissime al gameplay, e da effetti sonori ben implementati. Il sistema di controllo è demandato sempre allo spostamento del dito sullo schermo e, a seconda del setting impostato, alla pressione dei tasti di attacco. Il frame rate anche in questo caso è molto stabile nonostante l’elevato numero di elementi ed animazioni presenti nello stage.
Ottima la giocabilità del titolo quindi, aumentata ancor più dalla elevata longevità legata ai numerosi livelli presenti e caratterizzati da ambientazioni fantasy sempre molto evocative. Il prodotto inoltre gode anche di un ottima rigiocabilità garantita dai differenti attacchi legati ai protagonisti e dal fatto di poter rigiocare ai vari stage anche partendo da un punto avanzato del gioco.
Espgaluda II è un altro shooter a scorrimento verticale consigliatissimo a tutti gli amanti del genere, che al prezzo sempre di 6,99 € offre tanto divertimento in pieno stile arcade.

Per avere una visione più approfondita del gioco, vi invitiamo a guardare la nostra videorecensione.

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Osmos – Videorecensione

novembre 18, 2010 Lascia un commento

Una delle regole più conosciute in natura è che il pesce più grande mangia quello più piccolo e questa massima non è valida solo nel regno animale, ma anche nel mondo delle cellule e delle particelle.
Questo essenzialmente è il concetto che stà alla base di Osmos, sviluppato da Hemisfere Games Inc. e ora disponibile in AppStore per tutti i device di casa Apple, dopo essere stato molto apprezzato nella versione Pc/Mac.
Nel titolo ci troveremo a dover guidare la nostra particella contraddistinta dal colore azzurro, in un universo pieno di altri elementi simili cercando di fagocitare quelle più piccole, riuscendo così ad aumentare la nostra massa rispetto alle altre rendendole così assimilabili a loro volta.Và tenuto presente però che ad ogni spostamento, effettuabile con un tap in corrispondenza della parte dalla quale si vorrà produrre la propulsione che ci muoverà nel verso opposto, corrisponderà una ridimensionamento della particella medesima.
Allo stesso tempo inoltre dovremmo far attenzione a non impattare con gli elementi più grandi di noi, contraddistinti dal colore rosso, pena l’essere assorbiti gradualmente, diminuendo la nostra massa fino alla scomparsa totale e quindi al game over.
Attorno a questo meccanismo ruota tutto il titolo anche se poi saranno aggiunti ulteriori elementi che andranno a variare ed arricchire l’azione di gioco.
Tra questi possiamo annoverare una sorta di buchi neri che, anche se inferiori rispetto a noi, ci causeranno comunque la perdita di massa fino alla fine della loro esistenza.
Inoltre, ci troveremo in degli stage dove a farla da padrone sarà una particella enorme che attrarrà a se tutto quello presente a schermo e starà a noi cercare di resistere assorbendo quanti più elementi possibile per riuscire a vincere la sua attrazione gravitazionale.
Da questo si evince che, la gestione della fisica di gioco è fattore fondamentale in Osmos, per cui occorrerà considerare tutti i fattori, quali velocità di spostamento, moto inerziale e attrazione gravitazionale per riuscire a districarsi nella jungla di particelle che compongono i vari livelli del gioco.
Un gameplay quindi molto lento che richiede riflessione e concentrazione, che a tratti rischia di risultare troppo ripetitivo, nonostante gli sviluppatori abbiano cercato di introdurre alcune varianti nella struttura dello stesso.
Dal punto di vista realizzativo, il prodotto evidenzia una semplicità strutturale basata su una grafica di buon livello, pur essendo destinata ad elementi essenzialmente elementari come le varie tipologie di particelle ma che sono state ricreate in maniera molto dettagliata con animazioni particolari grazie anche al sapiente uso di alcuni effetti particellari, e su un comparto audio che integra musiche in stile molto meditativo con sonorità dal gusto ancestrale che raggiungono l’apice dell’immersività se giochiamo al titolo utilizzando gli auricolari, come consigliato dagli sviluppatori stessi. Il frame rate è sempre stabile e non soffre del ben che minimo rallentamento anche nelle situazioni più confusionarie. I comandi sono ben implementati e rispondono prontamente alle sollecitazioni, anche se occorrerà interagire con gli stessi usando molta moderazione e tenendo conto delle risposte dell’algoritmo che gestisce la fisica di gioco che risulta ben simulata ed integrata nell’applicazione.
Osmos quindi è un  titolo al quale bisogna approcciarsi con molta calma e concentrazione, che consigliamo a chi cerca un gioco dall’atmosfera particolare e rilassante.

Per cui, prendete un bel respiro e godetevi la nostra videorecensione.

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ATTENZIONE !!! : il prezzo del prodotto riportato nell’articolo è quello presente in AppStore al momento della stesura della recensione e potrebbe subire variazioni legate alle iniziative della casa produttrice.

Floop – Videorecensione

novembre 16, 2010 Lascia un commento

I Blacksmith Games tornano ad affacciarsi in AppStore con Floop, un nuovo titolo puzzle basato come spesso capita ultimamente sull’interazione fra la logica e la fisica. Lo scopo del gioco è quello di lanciare una ghianda nella famelica bocca di un immobile scoiattolone dalla testa enorme con il minor numero possibile di tiri. Ovviamente raggiungere lo scopo sarà semplice nei primi livelli che fungono da tutorial, ma successivamente l’impresa richiederà molta precisione e capacità di calcolare gli imprevisti legati ai vari elementi che potrebbero capitare d’impaccio nella traiettoria del boccone. Per sfamare l’animaletto, dovremmo infatti impostare, tramite l’interazione a schermo con la ghianda, una linea aerea immaginaria che la stessa percorrerà fino a giungere a destinazione. I livelli a disposizione nel titolo sono in tutto cinquanta, di crescente difficoltà, presenti in differenti aree con diverse ambientazioni che spaziano da isole circondate dal mare a location indoor come uffici e dispense. Ogni stage sarà caratterizzato da diverse tipologie di elementi con i quali sarà possibile interagire come ad esempio strutture di legno, castelli di sabbia, cannoni, pulsanti che dovranno essere premuti per  azionare botole e quant’altro. Oltre ai livelli poi, andando avanti con l’avventura, sbloccheremo anche gli altri personaggi che potremmo utilizzare durante l’azione di gioco. A parte lo scoiattolo quindi, potranno selezionare anche il topolino e la scimmia, da nutrire rispettivamente con il formaggio e la banana. A seconda della rapidità con la quale supereremo il livello, otterremo un quantitativo di stelle, che corrisponderà anche ad un bonus relativo al punteggio. Qualora sbagliassimo mossa, sarà possibile riprovare tappando sulla “X” in basso a destra dello schermo.

Dal punto di vista tecnico, Floop è un titolo semplice ma molto ben curato. La grafica è essenziale, ma colorata, chiara e nitida sia per quanto concerne i protagonisti che per il background degli stage, caratterizzati inoltre da differenti livelli di parallasse che ben si intersecano fra loro e conferiscono ulteriore dinamicità all’azione di gioco. Il comparto sonoro è composto da musiche di sottofondo fortemente ambient che ci accompagnano durante tutto il gameplay e da effetti audio anch’essi semplici ma apprezzabili. La fisica di gioco, risponde abbastanza bene alle diversei sollecitazioni ed all’interazione con i differenti elementi a schermo. I controlli, classici del genere risultano avere una risposta immediata.

Per cui, un titolo caratterizzato da una semplicità di fondo che si ravvisa in tutte le sue componenti principali, a partire dal concept di gioco immediato ed “addictive”, capace di tener incollato il giocatore allo schermo del melafonino per parecchio tempo. Noi di M.P.iReview lo consigliamo a coloro che cercano un puzzle carino, allegro e colorato con il quale passare del tempo divertendosi grazie alla simpatia dei protagonisti del gioco.

Per approfondire la conoscenza del titolo, guardatevi la nostra videorecensione.

Compatibilità: iPhone, iPod touch e iPad. Richiede iOS 3.1.3 o successivo

Prezzo: 0,79 € (per tutte le versioni)


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Age Of Zombies – Videorecensione

novembre 15, 2010 Lascia un commento

Il team di Halfbrick Studios si prepara a bissare il successo ottenuto con Monster Dash e sbarca in AppStore, dopo l’esperienza  tra i mini della console portatile di casa Sony, con Age Of Zombies, secondo capitolo della saga che narra le avventure di Barry Steakfries. Stavolta, il malvagio professor Brains per distruggere l’intera umanità stà inviando a spasso per il tempo le sue orde fameliche di non morti.Toccherà proprio al nostro burbero amico quindi inseguire gli zombie grazie ai vari portali che ci catapulteranno in differenti epoche dove attraverso diverse ambientazioni dovremmo liberarci di tutti i necromorfi presenti. Mummie, ninja e uomini delle caverne zombi ed addirittura dinosauri, saranno solo una parte delle creature con le quali avremmo a che fare a seconda della location che ospiterà l’azione di gioco che si concluderà con l’immancabile scontro con il boss finale. Il gameplay scelto dai ragazzi di Halfbrick per Age of Zombie è quello legato ai survival shooter, anche se in questo caso è stata introdotta una suddivisione in stage che dona al titolo una maggiore varietà nel look e consente all’utilizzatore di godere del prodotto anche in sessioni di gioco più corte. Per il resto quello che caratterizza il gioco è il continuo sparare, sparare e sparare contro i nostri avversari, finché l’indicatore della apposita barra in alto non arriverà a fine corsa, utilizzando tutto l’arsenale bellico a nostra disposizione e che varia dalla semplice pistola d’ordinanza con colpi illimitati al mitra automatico, al lanciafiamme, alle granate o al lanciamissili.Tutte queste armi saranno recuperabili nell’area di gioco, grazie all’indicazione dataci a schermo che ci mostrerà la direzione della loro ubicazione, e avranno una dotazione di proiettili limitata terminata la quale torneremo ad utilizzare l’arma di default.
Anche il roster avversario potrà contare su differenti tipologie di zombi sia per aspetto che per caratteristica, alcuni più grandi, alcuni più veloci, altri più resistenti e così via.
Oltre alla modalità storia poi, potremmo cimentarci nella survival mode, ossi la modalità endless di Age of Zombie nella quale, una volta scelto il campo di battaglia tra quelli disponibili in base ai progressi raggiunti nella modalità principale, dovremmo resistere il più possibile alle varie ondate di nemici.

Tecnicamente il titolo Halfbrick compie un bel passo avanti rispetto a Monster Dash, passando da una visuale in 2D ad una visuale isometrica dall’alto che ha consentito agli sviluppatori di sbizzarrirsi ancor più nella particolare caratterizzazione dei personaggi già sfoggiata nel primo capitolo della saga.Abbiamo una grafica abbastanza colorata e definita, molto fumettosa e caricaturale. Le animazioni dei personaggi sono buone ed il frame rate è sempre stabile anche nelle situazioni dove avremmo lo schermo del nostro melafonino zeppo di non morti.Il comparto sonoro è composto da una sound track diversa per ogni ambientazione da effetti audio che mettono l’accento su tutto quello che può essere utilizzato per disintegrare i nemici e sui vari commenti del nostro eroe. I comandi sono i classici del genere, demandati quindi ai due stick virtuali per il movimento ed il direzionamento del fuoco. La longevità si attesta su un medio livello grazie ai i cinque mondi attraverso i quali si snoderà la nostra avventura ed alla modalità survival che dona quel quid in più che concorre ad aumentare anche la giocabilità del titolo.

Tutti quelli che anno amato Monster Dash, non possono lasciarsi assolutamente scappare Age of zombies che partendo dalle basi del primo titolo, introduce nuove meccaniche che aumentano la giocabilità ed il divertimento. Per tutti gli altri, un buon survival shooter da avere nella propria ludoteca.

Per approfondire la conoscenza del titolo, guardatevi la nostra videorecensione.

Compatibilità: iPhone, iPod touch e iPad. Richiede iOS 3.0 o successivo

Prezzo: 2,39 € (per tutte le versioni)


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Pirate’s Treasure – Videorecensione

novembre 12, 2010 Lascia un commento

Pirate’s Treasure, è un survival shooter in stile Minigore, nel quale ci troviamo ad impersonare un grottesco pirata intento ad esplorare un’isola misteriosa per impossessarsi di tutti i tesori in essa contenuti. L’isola in questione risulterà subito ostile nei confronti del nostro bucaniere che dovrà vedersela con tutte le bestie che la infestano. A differenza di altri titoli del genere, Pirate’s Treasure, presenta una azione di gioco diluita in differenti livelli che fanno capo a diverse zone ognuna con una peculiare ambientazione, e nelle quali il protagonista dovrà recuperare, uccidendo i vari rappresentanti della fauna locale, quante più monete d’oro possibili, così da poter accedere ai vari potenziamenti offensivi. In ogni livello dovremmo affrontare una “quest” per la quale avremmo un determinato obbiettivo da dover raggiungere per poter accedere allo stage successivo fino allo scontro con il boss di turno che se sconfitto ci consentirà di guadagnare l’agognata chiave per accedere all’ area successiva. Oltre ad un arsenale potenziabile a forza di dobloni, potremmo contare anche sulla possibilità di trasformarci in una sorta di polipo gigante facendo così piazza pulita di tutti i nemici che ci si pareranno davanti.Dovremmo vedercela con eterogenee tipologie di nemici a seconda della zona dove avrà luogo la bagarre. Insetti, lombrichi, scarafaggi e esseri deformi cercheranno di fare quanto in loro potere per sbarazzarsi di noi e della nostra gamba di legno, dandoci in pasto alla famelica falce della morte.

Tecnicamente il prodotto Chillingo si attesta su un discreto livello. I personaggi, il background e le animazioni sono caratterizzati da un livello di dettaglio medio, forse un po’ sottotono rispetto allo standard qualitativo alla quale la casa produttrice ci ha abituato. Il comparto audio è composto da un simpatico motivetto che accompagna il gameplay, mentre gli effetti sonori non eccellono in qualità, risultando a volte troppo ripetitivi. I comandi, tipici del genere, restituiscono una risposta pronta, risultando molto usabili. Ottima è  la longevità fondata sui numerosi livelli a disposizione.

Pirate’s Treasure quindi, è risultato essere un prodotto di medio livello, forse un po’ sottotono rispetto alle produzioni Chillingo, che seppur proponendo numerose sfide e differenti ambientazioni, soffre purtroppo di una certa monotonia causata del ripetersi più o meno sempre degli stessi nemici, i quali cambieranno solamente al passaggio all’area successiva.

Un titolo comunque, che al prezzo al quale è proposto, potrebbe far gola agli appassionati.

Per sapere tutto sul titolo , vi invitiamo a visionare la nostra videorecensione.

Compatibilità: iPhone, iPod touch e iPad. Richiede iOS 3.0 o successivo

Prezzo: 0,79 € (per tutte le versioni)


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